Tre turisti su quattro preferiscono il turismo sostenibile
Sirlav HSE*, HotelRifiutiZero®**
*Ciro Florio (consulenza@sirlav.it)
**Luciano Ricciardi (luciano.ricciardi@hotelrifiutizero.it)
Il contesto globale: perché oggi si parla tanto di sostenibilità ambientale
Negli ultimi anni, la sostenibilità ambientale è passata da tema specialistico a priorità condivisa a livello globale. La crescente sensibilità collettiva nei confronti dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e dell’esaurimento delle risorse naturali ha spinto cittadini, aziende e istituzioni a rivedere comportamenti e strategie. A confermarlo è il rapporto “Global Risks Report 2024” del World Economic Forum che colloca i rischi ambientali – in particolare gli eventi climatici estremi e il fallimento delle politiche di mitigazione – tra le prime minacce globali per i prossimi dieci anni. In parallelo, il concetto di “responsabilità condivisa” sta diventando un elemento centrale nelle decisioni d’acquisto: sempre più consumatori privilegiano prodotti e servizi che dimostrano un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. Questo cambiamento di paradigma ha effetti tangibili anche sul settore turistico dove la sostenibilità è percepita come valore aggiunto, se non requisito ormai essenziale.
Ospitalità sostenibile: innovazione, tecnologie e ricerca scientifica
Nel panorama della sostenibilità ambientale applicata al turismo, le strutture ricettive sono tra gli attori più chiamati a innovare. L’evoluzione delle tecnologie ambientali e l’attenzione al benessere sociale stanno portando alla diffusione di modelli di ospitalità integrata, capaci di ridurre l’impatto ambientale e allo stesso tempo migliorare l’esperienza degli ospiti. Alcuni esempi includono l’impiego di impianti fotovoltaici di nuova generazione, sistemi di domotica per l’efficienza energetica, tecnologie di recupero delle acque piovane, soluzioni per il compostaggio in loco, l’uso di materiali da costruzione a basso impatto ambientale, ecc.
Il turismo rigenerativo non si limita a “non danneggiare”, ma punta a generare effetti positivi sull’ambiente e sulle comunità locali. Progetti di riforestazione, recupero delle biodiversità e valorizzazione culturale sono al centro di questo approccio. Secondo un recente studio su Journal of Sustainable Tourism (Hughes & Weaver, 2022) questo modello migliora la resilienza ambientale delle destinazioni.
Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili non riguarda solo l’ambiente, ma anche il tessuto sociale. Offrire lavoro dignitoso, promuovere la diversità e valorizzare le comunità locali sono elementi chiave. Secondo Annals of Tourism Research (2023) il coinvolgimento attivo delle popolazioni locali aumenta l’accettazione del turismo e ne riduce l’impatto negativo.
Un recente studio pubblicato su Sustainability (MDPI, 2023), dal titolo “Smart and Sustainable Hotels: An Integrative Approach”, evidenzia come le strutture che adottano strategie digitali per il monitoraggio ambientale (smart meters, building automation systems, sensoristica) riescano a ridurre fino al 30% i consumi idrici ed energetici. Sul piano sociale, la ricerca “Social Sustainability in the Hospitality Industry” (Tourism Management, 2022) sottolinea invece l’importanza di politiche interne orientate alla parità di genere, alla formazione del personale, alla sicurezza sul lavoro e al coinvolgimento delle comunità locali.
Tecnologie smart come sensori IoT e algoritmi predittivi basati su Intelligenza Artificiale permettono la gestione dinamica di riscaldamento, illuminazione e risorse idriche. Uno studio pubblicato su Information Processing & Management (2023) evidenzia come queste soluzioni possano ridurre fino al 25% i consumi energetici annuali nelle strutture ricettive.
Anche la ristorazione può contribuire alla sostenibilità turistica: menù stagionali, prodotti locali, riduzione degli sprechi e compostaggio sono pratiche sempre più diffuse. L’Università di Wageningen (Paesi Bassi) ha dimostrato che hotel con ristoranti a km 0 riducono del 30% l’impronta di carbonio legata all’alimentazione (2022).
Passando a casi-studio, Hotel come lo Svart Hotel in Norvegia (primo hotel energeticamente positivo al mondo) o le catene Scandic Hotels in Scandinavia, sono esempi concreti di come la sostenibilità possa essere integrata nel design e nella gestione. EarthCheck ha riconosciuto oltre 1500 strutture nel mondo con elevati standard ambientali certificati.
Le certificazioni ambientali, ad esempio, garantiscono che una struttura rispetti criteri ambientali e sociali verificabili. Il Global Sustainable Tourism Council stabilisce standard riconosciuti a livello mondiale. La certificazione aumenta la credibilità verso viaggiatori attenti e consente l’accesso a mercati più selettivi.
Questi approcci e casi concreti, sempre più oggetto di ricerca e implementazione pratica, delineano un futuro in cui il successo di una struttura alberghiera non dipenderà solo dal comfort offerto, ma anche dalla sua capacità di operare in modo etico, trasparente e sostenibile.
Lo studio Deloitte e i dati Eurispes
Negli ultimi anni, il turismo sostenibile ha registrato una crescita esponenziale. Sempre più viaggiatori scelgono le proprie destinazioni non solo in base all’offerta turistica, ma anche considerando l’impatto ambientale e le pratiche sostenibili delle strutture ricettive.
Il turismo sostenibile contribuisce direttamente al raggiungimento di almeno cinque Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), tra cui energia pulita (SDG 7), consumo responsabile (SDG 12) e azioni per il clima (SDG 13). L’UNWTO ribadisce che il turismo è una leva trasversale per il raggiungimento dell’Agenda 2030.
Questo cambiamento è confermato da due studi autorevoli: il rapporto Deloitte – Obiettivo Sostenibilità e i dati Eurispes sul turismo sostenibile.
Già nel novembre del 2022 Deloitte Italia, in collaborazione con AICEO (l’Associazione Italiana dei CEO), ha pubblicato un interessantissimo paper intitolato “Obiettivo Sostenibilità”. Dallo studio è emerso che:
- 7 italiani su 10 dichiarano di adottare comportamenti consapevoli per ridurre l’impatto ambientale in viaggio.
- il 68% dei turisti dichiara che “la sostenibilità è un fattore importante per dirsi soddisfatto della propria esperienza di alloggio”.
- Il 75% dei viaggiatori si dichiara disposto a pagare un sovrapprezzo per soggiornare in strutture con chiare politiche ESG.
I dati Eurispes 2024 confermano e rafforzano questa tendenza:
- Il 65% dei viaggiatori europei oggi considera la sostenibilità un fattore determinante nella scelta della destinazione.
- Il 50% dei turisti italiani ha modificato le proprie abitudini di viaggio per ridurre l’impatto ambientale.
- Il 40% delle strutture ricettive ha adottato pratiche di sostenibilità negli ultimi due anni.
Conclusioni
Il turismo sostenibile è una realtà in forte espansione, ma il settore dell’ospitalità sembra ancora impreparato ad accogliere questa trasformazione. Sebbene la domanda sia in crescita, molte strutture turistiche non hanno ancora implementato strategie integrate di sostenibilità, limitandosi ad adottare misure sporadiche e poco strutturate.
Manca una visione d’insieme che includa:
- L’attuazione di buone prassi di sostenibilità;
- La redazione di report ESG trasparenti;
- L’adozione di certificazioni ambientali riconosciute;
- La misurazione della propria Carbon Footprint.
Questo significa perdere un’importante occasione di mercato perché, come si è visto, i viaggiatori sono sempre più attenti alla sostenibilità, disposti a premiare le strutture che adottano pratiche responsabili e che comunicano in modo trasparente le proprie performance ambientali, sociali (in particolare sui temi delle pari opportunità, salute e sicurezza) ed economiche.
Tuttavia, con l’aumento dell’attenzione su questi temi, cresce anche il rischio di greenwashing: aziende che si presentano come sostenibili senza adottare politiche realmente efficaci. Per contrastare queste pratiche ingannevoli, l’Unione Europea ha introdotto la Direttiva UE 2024/825, che mira a regolamentare il settore e proteggere i consumatori da dichiarazioni ambientali fuorvianti.
Per le strutture turistiche, investire in sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità strategica. Adottare un approccio serio e trasparente significa non solo rispondere alle esigenze di un mercato in evoluzione, ma anche costruirsi una reputazione solida e attrarre e fidelizzare una clientela consapevole.
Il turismo sostenibile, dunque, non è una moda, ma una impellente necessità: i primi a comprenderlo saranno i più favoriti.
Fonti:
- Turismo, cresce la propensione a viaggi e soggiorni sostenibili.
- Obiettivo sostenibilità. Nuove traiettorie di sviluppo per il turismo italiano (https://www.deloitte.com/it/it/Industries/consumer/analysis/obiettivo-sostenibilita-turismo-italiano.html)
- World Economic Forum (2024). Global Risks Report 2024 – 19th Edition (https://www.weforum.org/reports/global-risks-report-2024)
- MDPI – Sustainability (2023). Smart and Sustainable Hotels: An Integrative Approach to Technology Adoption; Maria del Mar Alonso-Almeida, Isabel Rodríguez-Antón; DOI: 10.3390/su15010129.
- Hughes, M. & Weaver, D. (2022). Regenerative tourism: A new direction for sustainability. Journal of Sustainable Tourism. DOI: 10.1080/09669582.2022.2047482
- Global Sustainable Tourism Council – www.gstcouncil.org
- Liu, X. et al. (2023). AI-based solutions for smart and sustainable tourism. Information Processing & Management, 60(2). DOI: 10.1016/j.ipm.2022.103233
- Ren, C. et al. (2023). Community-based tourism and social sustainability. Annals of Tourism Research. DOI: 10.1016/j.annals.2023.103498
- Wageningen University, “Food & Tourism Sustainability Report” (2022) – https://www.wur.nl
- EarthCheck – Case Studies: https://earthcheck.org
- United Nations World Tourism Organization – Tourism for SDGs platform: https://tourism4sdgs.org